Per il progetto CAREGIVER è tempo di bilanci. Una fase, quella del rapporto diretto con gli assistiti, si chiude tra la soddisfazione di tutti. Un percorso lungo, faticoso ma piacevole. I tutor hanno svolto, con spirito di abnegazione il proprio compito assegnatogli. Il gruppo degli ‘assistenti’ del progetto Caregiver sostegno alle famiglie ha superato, a pieni voti, le difficoltà che ha riscontrato durante la ‘missione’ di sostegno ai parenti degli ammalati. A tirare le somme di nove mesi di lavoro è la dottoressa Angela Palma che è pienamente soddisfatta del traguardo raggiunto. “All’inizio c’è stata grande diffidenza ma una volta entrati in contatto, almeno nella maggior parte dei casi, ci hanno aperto le braccia. Questi vivono una situazione che non gli consente di assistere i propri cari nel miglior modo possibile. Il carico assistenziale a cui sono sottoposti i caregiver, infatti, è risultato nella maggioranza dei casi piuttosto consistente, che li porta ad annullare se stessi e ad isolarsi dal mondo esterno. Il 70% dei soggetti presi in carico dichiara che l’attività assistenziale sconvolge il normale ritmo di vita al punto da produrre importanti ripercussioni sulle condizioni di salute, con un particolare grado di stress a livello psicologico, e sulle relazioni sociali. Ricordo ancora le affermazioni emerse dai primi incontri, molte di esse sonodelle vere narrazioni di storie di vita difficili: “la mia vita è totalmente sconvolta”, “non esco più”, “ormai, non ho più una mia vita”. Attraverso il Progetto i caregiver sono riusciti in parte a riprendere la loro vita, recuperare spazi propri, tutto questo grazie alle molteplici attività che il servizio ha offerto tra cui il sostegno psicologico o gli incontri ricreativi; le dichiarazioni di alcuni mi confortano del lavoro svolto, ma ancor di più fanno rendere conto del sostegno che necessitano tali persone il mio pensiero va a quelli come la signora F. quando dice: “Grazie a voi ho ritrovato il piacere di uscire e la voglia di prepararmi, di andare dal parucchiere per presentarmi ai gruppi di auto mutuo-aiuto … sono rinata” cosa farà la signora dal mese di febbraio? Questo risultato induce a pensare che il caregiver rappresenta l’altro protagonista, o meglio l’altra “vittima” della malattia e, come tale, deve essere necessariamente integrato nel piano di assistenza.”.L’appuntamento è alla prossima fase.
ADDETTO STAMPA – PROGETTO CAREGIVER