Il Centro Nazionale Sportivo Fiamma, vuol ricordare i ragazzi, deceduti sui campi di battaglia per la nostra nazione.
Cento anni fa si decise il destino dell’Italia e degli Italiani, perchè mai come la grande guerra servì a fare gli Italiani, come un popolo unico, che grazie agli esempi di eroi come Nazauro Sauro, simbolo di patriottismo Italiano di Capodistria, terra occupato dagli austriaci, che decise però di arruolarsi col debole esercito Italiano, e che insegnò ai propri figli ad essere “Sempre, ovunque, prima di tutto Italiani!”, di Enrico Toti, che senza una gamba si battè sul campo, urlando in romanesco “Non moro io!”, e di Filippo Corridoni, padre del sindacalismo rivoluzionario, uno dei nostri riferimenti culturali, ha saputo dare il meglio di se.
Insieme ai tanti giovani che al comando dell’Ammiraglio Diaz, generale napoletano artefice di questa Vittoria, stratega, combattente e soldato di trincea, che rinunciò all’opportunità di dare ordini da una scrivania e scelse il campo di battaglia, per stare vicino ai suoi uomini e dare l’esempio, i ragazzi del 99 che seppero scagliare la controffensiva rientrando, vittoriosi, nelle loro città, accolti dal popolo festante, che spontaneamente e col cuore colmo di gioia scende in strada, sventolando il tricolore.
Un popolo che seppe anche trovare delle figure come il Vate d’italia, Gabriele D’annunzio che sia durante la guerra mondiale, sia successivamente con l’impresa di Fiume, seppe esaltare l’orgoglio di un popolo che desiderava essere una grande nazione.
A quei ragazzi dobbiamo dire grazie per il loro sacrificio, ma principalmente per il loro esempio, che ancora oggi trova organizzazioni come le nostre che ambiscono a raccogliere il testimone
VIVA L’ITALIA