Marcell Jacobs torna a far parlare di sé come il miglior velocista che ha cambiato ogni percezione della celerità.
Jacobs vale un tempo sotto i 10 netti, e dall’inizio della stagione sta continuando a crescere. In semifinale avevamo rivisto la sua azione sciolta e in facile progressione. In finale è stato come frenato da un affaticamento al polpaccio.
La costellazione azzurra si ampia con Chituru Ali, Leo Fabbri nel peso e Lollo Simonelli nel 100 ostacoli, Ali e Furlani nel lungo e un bronzo Fortunato nella 20 km di marcia: sei medaglie in una sola giornata, mai successo prima all’Italia dell’atletica.
Una scia vittoriosa che investe in modo trasversale i nostri atleti e ricade su noi italiani ampliando il vincente sogno azzurro, in quanto, forse la nostra Nazionale non è stata mai così potente!
Dalla Gazzetta dello sport si può leggere la più poetica delle dediche tricolore: “Per noi appassionati di atletica, la regina degli sport, era come essere catapultati nel più spettacolare luna park del mondo, con una serie di irresistibili attrazioni. Dall’ora di cena in poi, arrivavano una dopo l’altra immagini di Grande Bellezza. Un salto di 8,38 che vale l’argento di Mattia Furlani, un lancio oltre il muro dei 22 metri per l’oro di Leo Fabbri, le lacrime di Sveva Gerevini per il record italiano dell’Eptathlon, e la straripante esplosività di Lollo Simonelli che salta ogni ostacolo che lo separa dalla gloria per vincere l’oro dei 110 con il nuovo primato italiano 13”05, che vale una medaglia olimpica. I giamaicani Parchment (13”04) e McLeod (13”05) hanno vinto le ultime due Olimpiadi con un tempo così. Giusto per dire…
Abbiamo assistito a piccole grandi imprese che hanno fatto ombra all’argento di Furlani nel lungo, dietro a quel fuoriclasse del greco Tentoglou, e al bronzo di Francesco Fortunato nella marcia. Ma ci resta negli occhi anche la gioia di contagiosa vitalità di questi campioni. Fabbri che sfila all’olimpico con un elmetto da antico romano e non vede loro di «sfidare gli americani» o Simonelli con il cappello di One Piece che urla “diventerò il re dei pirati”. C’è un’euforia contagiosa che attraversa tutti gli azzurri e fa salire il coraggio delle nostre ambizioni. Ora, da Roma, Parigi sembra più vicina. Nell’ultima edizione dei Giochi abbiamo conquistato 5 ori e ci sembrava un risultato pazzesco, storico e irripetibile. Questo Europeo ci invita a tenere i piedi per terra ma anche a non porci limiti. Questi ragazzi sono davvero forti e meritano di sognare in grande.”
Da noi tutti, GRAZIE!